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Mirco e Lisa
“Buongiorno amore”, Lisa appena sveglia, ancora assonnata, amorevolmente accarezza e bacia il suo Mirco. Solo pochi giorni fa lui le ha chiesto di sposarla e lei ha accettato, vivono insieme ormai da 3 anni ed è arrivato il momento di mettere su famiglia. Mirco e Lisa sono due bellissimi ragazzi: moretta con un fisico da bomba lei, biondo ed atletico lui, entrambi trentenni. Commercialisti, entrambi esperti di economia finanziaria, che lavorano per la stessa azienda, una SpA che si interessa di alimentari, con sedi in tutto il mondo. I miliardi di fatturato sono frutto del lavoro di migliaia di addetti, ma anche delle ottime scelte finanziarie che l’ufficio a cui fanno capo loro due, ha messo in atto. Il Presidente della società è un giapponese attempato, molto dedito al lavoro, persona molto fine ed arguta, non c’è mai orario di lavoro per lui, sempre presente nella sede di Milano, il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, anzi: molti pensano che lui dorma proprio nel suo ufficio, vista la sua perenne presenza. L’ufficio finanziario è composto da 5 persone: un capo, Michele, persona molto gentile, astuta e determinata, Mirco, Lisa ed altre due impiegate, ma l’asse portante è senz’altro il legame tra questi due meravigliosi fidanzati, che tutti, in azienda, invidiano sia per la loro bellezza che per la bravura.
Dopo il matrimonio, ed il relativo viaggio di nozze, un giorno, mentre sono al lavoro, il Presidente chiama Lisa nel suo ufficio e le comunica che Michele, il loro capo, è stato destinato alla sede di Monaco per cui c’è un posto di dirigente da occupare. Lisa accoglie questa notizia come un ulteriore miglioramento della loro posizione familiare: Mirco sarà promosso e tanti soldi in più entreranno nelle loro tasche per rendere la loro vita, già abbastanza decorosa, migliore, ma tutto non va nel senso da lei creduto: infatti il Presidente l’ha chiamata proprio per informarla sulle prossime mosse “Cara Lisa, il vostro direttore, Michele, sarà spostato a Monaco ed io ho deciso che sarà lei a sostituirlo”. Lisa rimane stordita dalla notizia, lei pensava che avessero scelto Mirco, in modo da poter avere più tempo da dedicare alla famiglia, ma, in effetti, non è proprio così. Il presidente continua “In questi anni lei ha dimostrato grande capacità e scaltrezza nel portare avanti il suo lavoro e, anche se non ha fatto nulla per farlo notare, per guidare Mirco nelle scelte. E’ lei la mente dell’ufficio, per cui sarà lei a guidarlo nel futuro” e Lisa “… e Mirco?” il presidente, dopo una pausa, sorridendo risponde “Beh… lui è solo un impiegatuccio, onestamente guadagna più di quanto produce… sarebbe meglio, per tutti noi, se lasciasse il posto ed andasse ad arricchire la concorrenza, se va via lui non cambierà nulla, avrete un ufficio tutto al femminile, con le due impiegate che già sono parte attiva, vedrà che voi tre farete un eccellente lavoro”. Infine il presidente completa il suo discorso con la proposta economica che Lisa, sicuramente, non potrà rifiutare, tanto è interessante! Al termine Lisa lascia l’ufficio presidenziale. Ha accettato il nuovo ruolo, il suo stipendio annuale sarà di circa 10 volte maggiore rispetto a quello attuale, per cui una proposta del genere non va assolutamente rifiutata, ma come fare ora con Mirco? Il presidente le ha strappato anche la promessa che gli avrebbe parlato lei, cercando di convincerlo a lasciare il lavoro ed a trasferirsi in un’altra azienda… ma come fare? Mirco sicuramente rimarrà impietrito, non si aspetta una cosa del genere, anzi, sperava fosse lui ad essere il prossimo capufficio… Lentamente, riflettendo sui suoi pensieri, Lisa si avvia verso il suo ufficio, posto ad un piano diverso da quello del presidente, ovviamente, incontra tante persone nei corridoi, che la salutano, ma lei sembra un automa, i pensieri la estraniano dalla realtà “Cosa dico a Mirco… mammamia, lo amo così tanto che.. mi spiace di doverlo, proprio io, buttare fuori dall’azienda… io pensavo… speravo … fosse lui il promosso… ci siamo sposati, abbiamo formato una bella famiglia… lui il capo… io, a casa… come posso?... come faccio? … cosa dico?... “. Poi si ferma un attimo… la sua mente si sblocca dal loop in cui è entrata… “Aspetta, ma io sono la migliore… perché dovrei portare il peso di altre persone? E’ vero, Mirco lo amo, ma qui parliamo di lavoro, non di amore, devo ragionare con la testa e non con il cuore… farò un discorso a Mirco e gli farò capire bene il tutto”. Lisa evitò di tornare in ufficio, con una scusa banale si assentò dal lavoro, mandò un sms a Mirco dove gli precisò che si doveva allontanare perché l’aveva chiamata la madre che non si sentiva bene e gli diede appuntamento per la sera, a casa loro, dove avrebbero discusso di alcune situazioni. Mirco rimase impietrito dal messaggio, tentò di chiamarla telefonicamente, ma lei evitò di rispondere. La sera, quando Mirco rientrò da lavoro, Lisa si fece trovare a casa, lo accolse amorevolmente, come al solito, aveva preparato qualcosa per la cena, si sedettero a tavola ed iniziarono a chiacchierare mangiando. Mirco era impaziente di sapere cosa fosse successo “Nulla, mia madre aveva uno dei suoi soliti sintomi da cervicale ed io sono andata ad assisterla” precisò lei, allora Mirco le chiese come era andata con il presidente e lei, preso coraggio, iniziò a raccontare “Sai, Michele è stato trasferito a Monaco, il presidente ha deciso di cambiare il dirigente dell’ufficio e… ha scelto me”, Mirco , sentite queste parole, cambiò totalmente espressione “Ma come!? Avevamo deciso che avrei preso io quel posto, no? Com’è che ora è tutto stravolto?” e lei “senti amore, io non posso farci nulla, il presidente ha deciso così… d'altronde cosa cambia? O io o tu, l’importante che uno di noi avesse ricoperto quella carica, d'altronde sono i soldi che ci interessano, non è così?”. Ma Mirco si sentì veramente molto umiliato, il nervosismo e la delusione lo prese in pieno, iniziò a diventare rosso, si alzò da tavola ed iniziò a sbraitare frasi sconnesse “E tu dovresti essere il mio capo? Ma come posso accettare una cosa del genere? Ma ti pare il caso? Tu guadagneresti più di me, come farei a sopportare una cosa del genere? Mi sento frustrato ed umiliato…”. Lisa rimase calma e con tenacia gli rinfacciò “Ma che stai dicendo? Fino a ieri io ero la migliore per te, cosa cambia se sono il tuo capo? Il tuo istinto maschilista sta venendo fuori? Ti senti umiliato se una donna ti dà dei comandi?” e lui “No, non è questo, scusami… non volevo offenderti, anzi. Sai la mia delusione ha alterato la mia personalità… Tu sei la migliore donna che io conosca, io ti amo molto, ma ci tenevo a quel posto e… “, Lisa non lo fece finire intervenendo “… Ma c’è altro, il presidente vuole che tu dia le tue dimissioni, non gli piace come lavori, mi ha chiesto di comunicartelo” e lui “COOOSA! Mi state buttando fuori? Va bene, mi dimetterò ed andrò a fare il dirigente in un’altra azienda e ti prometto che diventerò il nemico numero uno della vostra azienda…”. Si rimise la giacca e, senza dare il tempo di dire altro, uscì di casa sbattendo la porta. Lisa aveva già ipotizzato una reazione del genere, conosceva bene Mirco, avrebbe splafonato un po' e poi si sarebbe calmato. Mirco gironzolò per la città a piedi, sotto la pioggia, fino alle 2 di notte… si sentiva confuso, offeso, umiliato… dopo tanti anni di lavoro, trattato in quel modo… Avrebbe fatto pagare caro a quell’azienda il proprio comportamento “Domani inizierò a presentare il mio curriculum a tutte le aziende concorrenti, vedranno di che pasta sono fatto”. Quando rientrò in casa Lisa era a letto e dormiva, lui si appoggiò sul divano e, dopo poco, si addormentò così, vestito e bagnato reggendo in mano la bottiglia di whisky semivuota. Al mattino dopo Lisa lo trovò infracidito sul divano, tentò di convincerlo a reagire, ma lui sembrava un animale ferito, tentò di coccolarlo un po', ma Mirco, ancora in preda ai fumi di alcool, la scacciò via “Vai via, voglio rimanere solo… lasciami in pace” e continuò a dormire, dovendo smaltire la sbornia della sera prima. Lisa si preparò, fece colazione e, lasciandogli un bigliettino di conforto sul tavolo, andò al lavoro per affrontare con veemenza questa nuova esperienza.
Trascorsero alcuni giorni, Mirco ormai aveva smaltito l’amarezza , aveva presentato il suo curriculum a tutte le aziende che conosceva, ma ancora nessuna si era fatta avanti per un colloquio, Lisa lo vedeva sempre peggio: barba incolta, atteggiamento smodato e nessuna voglia di reagire “Senti amore, io non ce la faccio a vederti così… dai, fatti forza, qualcosa troverai, sbarbati e ricomponiti, altrimenti è peggio” lui, ancora in pigiama, la guardava: era bellissima, quel suo avanzamento di carriera aveva aumentato la sua brillantezza… ben vestita ed ottimamente truccata, emanava un fascino esagerato. Camminava sui tacchi cm 12 con una totale semplicità, sembrava un’altra donna, non la solita moglie-madre di famiglia che si era immaginato, una donna in carriera con una strepitosa forza interiore. Il nuovo incarico stava mettendo fuori tutta la sua personalità. Vederla così radiosa e sicura di sé gli provocava un po' di timore, ma, stranamente, anche una forte attrazione. Aveva sempre sognato di vivere accanto ad una donna “forte” che lo dominasse, e lei stava prendendo quelle sembianze. In quegli anni vissuti insieme Lisa era sempre stata molto umile, sempre sorridente, premurosa, coccolona, mai prevaricatrice, anzi. Davanti allo specchio, mentre terminava di passare il rossetto rosso fuoco sulle labbra, lui si avvicinò e lei sentì sul suo corpo suo il membro duro… sorrise e lo guardò “Che c’è? Ti eccita vedermi così” e lui “Si, tantissimo, dai, facciamo l’amore” e lei “Assolutamente no, ho pochissimo tempo”, con una mano scese a toccargli il membro dicendo “Ma ho il tempo di svuotarti, in questo momento… se è questo che vuoi, lo faccio subito…” Gli abbassò il pigiama e, mentre lo guardava negli occhi, decisa ed ironica, prese a masturbarlo dolcemente. Lui tentò di baciarla, ma lei, per non guastare tutto il trucco, si girò, continuando a manipolare il membro. Mirco sembrava un giocattolino nelle sue mani, con la bocca aperta, totalmente coinvolto dall’eccitazione, non riusciva a muoversi dalla posizione che aveva assunto. Le bellissime mani di Lisa, ben affusolate, con unghie lunghe e laccate di rosso intenso, continuavano a masturbarlo… finché non venne. Lisa, come un automa, continuò fino a che la sborra fosse finita, poi si staccò da lui, si asciugò le mani con un fazzoletto profumato e, con estrema freddezza gli disse “Bene, ora spero ti sia calmato, ti ho fatto anche godere, così non ci penserai tu, da solo, magari guardando qualche filmato su internet; ma ora devo proprio andare…. Ah, visto che rimani a casa, perché non metti un po' in ordine, fai anche tu qualcosa, visto che ora i soldi qui li porto solo io… “. Lo baciò dolcemente sulla guancia ed andò via dandogli una pacca sulla spalla. Mirco rimase così, ancora con i pantaloni del pigiama abbassati ed il membro, ormai moscio, pendente. Era frastornato… non aveva mai pensato che lei potesse trattarlo così… si sentiva umiliato, ma, nel contempo, eccitato ancora di più… Lei era cambiata, si era messa su un piedistallo ed aspettava solo che lui trovasse la sua collocazione… Ma cosa significava che doveva darsi da fare in casa? Lui casalingo? Non l’avrebbe mai pensato di poter scendere così in basso, tuttavia lei aveva ragione, ormai lui non lavorava e si mantenevano solo con le sue entrate. “Beh… che male c’è? Fino a che non trovo un altro posto posso rendermi utile con qualche faccenda domestica… Magari preparo anche una cenetta per stasera, lei ne sarà contenta” pensava, e così fece. Riordinò tutta la casa, mise i panni da lavare in lavatrice, lavò a terra, stirò ed infine, si mise in cucina a preparare una bella cenetta per la sera. Quando in serata Lisa rientrò, notò subito che le cose erano cambiate. Evidentemente le sue parole lo avevano stimolato a reagire. Con una fortissima soddisfazione fu accolta alla porta da lui, in grembiulino da casalinga “Buonasera amore, bentornata dal lavoro, come vedi ho eseguito a puntino i tuoi ordini” , lei lo baciò sulla bocca e si sedette sul divano “Sono stanchissima, questi tacchi mi hanno distrutta” e lui “aspetta amore, ora ti porto le pantofole” mentre prendeva le pantofole dalla scarpiera, si avvicinò a lei e… successe una cosa che entrambi non avrebbero mai pensato fosse così eccitante: lui si inginocchiò, le tolse le scarpe e, guardandola negli occhi, le calzò le pantofole. Lei ne fu entusiasta, quel gesto fu molto apprezzato da entrambi e stabilì definitivamente la nuova posizione di Mirco all’interno del rapporto di coppia… Lisa era diventata la persona da servire e lui, per la prima volta, trovava soddisfazione nel servirla. Rimasero così per qualche momento: lui in ginocchio, con le sue scarpe in mano e lei a guardarlo radiosa ed imperiosa. Quella situazione che si stava delineando le sembrava affascinante, non aveva mai pensato che Mirco, l’uomo di cui si era innamorata e con il quale conviveva da 3 anni, potesse diventare un uomo di casa, potesse vivere all’ombra di una moglie, ormai proiettata verso una vita professionale ricca di soddisfazioni. Lui era lì, in ginocchio davanti a lei e… la riveriva… si sentiva come una principessa, amata e venerata. Pensò che un bel massaggio ai piedi le avrebbe fatto ancora più bene, ma non ebbe il coraggio di chiederlo, per non umiliarlo troppo. Aveva capito che la strada da percorrere ormai era quella, ma non voleva calcare troppo la mano per non urtare la sua suscettibilità, d'altronde era già troppo depresso dalla ricerca di un lavoro. Mentre pensava a ciò Mirco, straordinariamente, esordì “Amore, ti preparo un bel bagno caldo? Così ti tonifichi e ti rilassi un po' mentre io finisco di preparare la cena”. Lei rimase più che felice della proposta ed accettò, mentre si svestiva in camera, Mirco preparò il bagno caldo con sali profumati. Una volta nuda lei entrò nella stanza da bagno, da dietro vide Mirco che, in ginocchio davanti alla vasca, stava sciogliendo con le mani i sali nell’acqua bollente “Eccomi” disse, Mirco si voltò e rimase stupefatto dalla sua bellezza, sembrava che la vedesse per la prima volta, la luce che emanava il suo corpo era accecante, aveva sciolto i capelli ed il suo sorriso era coinvolgente. L’aiutò ad entrare nella vasca e poi, baciandola sulla bocca, disse “Tesoro, sei di una bellezza straordinaria, è tanto tempo che non facciamo l’amore, ti desidero da morire”. Lisa scoppiò a ridere di gusto e gli rispose “Ora devo rilassarmi, vai a terminare la cena, ci vediamo tra qualche minuto” e riprese a massaggiarsi le braccia con l’acqua profumata dai sali… Mentre Mirco era tornato alle faccende in cucina, Lisa continuava a pensare alla situazione che si stava delineando… Era eccitante pensare a Mirco come suo “servo”… era la prima volta che pensava a quel termine, almeno affiancato a Mirco, ma la cosa la eccitava moltissimo. La sua sicurezza interiore la rendeva inossidabile, aveva capito bene che ora lo scettro del potere era passato nelle sue mani e lo avrebbe usato nel migliore dei modi per poter godere al massimo della situazione, inoltre saperlo costantemente eccitato per lei la gratificava ulteriormente, pensò bene, allora, di usare tutte le migliori tattiche di seduzione femminile per eccitarlo ancora di più e renderlo maggiormente mansueto “Mi piace essere desiderata” pensava “tanto più si eccita e mi desidera, tanto mi farà godere quando faremo l’amore, anzi… quando lo scoperò…” un vento di sadismo accarezzò il suo cervello… “Si, lo devo eccitare talmente tanto da farlo soffrire, da farmi supplicare di farlo godere”. Allora pensò di iniziare il rituale di seduzione, mentre usciva dalla vasca lo chiamò “Mirco… vieni un attimo, mi aiuti ad asciugarmi?”. Lui si catapultò letteralmente in bagno, afferrò l’accappatoio, la aiutò ad indossarlo e poi la fece sedere dolcemente sul bordo della vasca mente, con un’asciugamani, iniziò ad asciugarle le bellissime gambe, i polpacci, poi passò ai dolcissimi piedi, una misura 38, ben fatti ed anch’essi laccati di rosso … asciugò i piedi e poi fece il gesto che definitivamente dettò la sua sottomissione alla moglie: li baciò entrambi prima di calzare le pantofole. Lei capì che, allora, tutto quello che si stava delineando non era affatto un gioco, era in ballo il futuro della loro coppia ed era il momento di insistere e di testare fin dove Mirco era disposto ad arrivare. “Sai, Mirco, il caldo della vasca mi ha dato un certo fremito e sono eccitata” allargò le gambe, mettendo bene in mostra il suo sesso “fammi godere con la bocca, dai, ne ho voglia”. In tutti quegli anni Mirco non l’aveva mai fatto, diceva sempre che non gli andava, ma ora era il momento di pretendere e lui doveva esaudire il suo desiderio. Mirco rimase qualche istante ad ammirare la bellezza di quel fiore profumato che lei aveva esposto, poi, in silenzio, avvicinò la sua bocca ed iniziò a leccarla. Dopo alcuni minuti lei ebbe il primo orgasmo, al quale ne seguirono altri. Era bellissimo, aveva obbligato Mirco a fare qualcosa che lui riteneva umiliante, ora aveva capito che lui era totalmente sottomesso a lei. Dopo alcuni minuti lei gli disse “ok, amore, ora basta, ho una fame da lupi, andiamo a cenare”. Mirco, che era eccitatissimo, si sentì fortemente deluso e le disse “e mi lasci così? Non vuoi fare l’amore?” e lei “Non ora, voglio che tu sia ancora più eccitato, dopo cena vedremo…” e lo baciò sulla bocca. Mirco la prese in braccio e la portò in cucina dove la adagiò sulla sedia con estrema accortezza. L’eccitazione di Mirco era evidente, si vedeva dal gonfiore del grembiule, Lisa era molto divertita e per tutto il tempo della cena, continuò a stuzzicarlo sia verbalmente che materialmente, anzi, lo stuzzicò soprattutto con i piedi mentre mangiavano, sotto il tavolo.
La cena era squisita, Mirco veramente era in gamba. Lisa si era convinta che la nuova esperienza faceva bene ad entrambi, singolarmente, ma, soprattutto, alla loro coppia. Si era stabilito un nuovo equilibrio: Lisa era molto soddisfatta del suo lavoro, che, oltre le soddisfazioni, le procurava anche una buona quantità di soldi annualmente, aveva un marito che era proiettato a diventare il suo schiavo personale; Mirco si sentiva realizzato come casalingo e servitore sottomesso alla moglie. Tutti i conti tornavano, i ruoli erano totalmente invertiti, con il piacere di entrambi. Lei si alzò da tavola dicendo “Mentre tu sparecchi e lavi i piatti, io mi vado a sdraiare sul divano, quando hai finito mi raggiungi, ok?” gli diede un bacio e lo lasciò. Le emozioni provate in quella giornata erano state moltissime: prima Lisa l’aveva masturbato in maniera asettica, quasi come se fosse stato naturale “svuotarlo”, poi lui nella veste di casalingo, poi lei che gli dava comandi come se fosse stato sempre così… beh… sembrava tutto così naturale, ma lui ne era affascinato. Quando Lisa gli aveva detto di lavare i piatti, lui ne era rimasto molto colpito, sembrava quasi come se avessero iniziato un nuovo rapporto, come il gioco di padrona e schiavo che, quando era piccolo, faceva con la cuginetta sua coetanea … forse da lì era iniziato tutto, la cuginetta sapeva bene cosa chiedere e lo faceva con Mirco, che eseguiva tutti gli ordini, con piacere e senza lamentarsi. Poi, negli anni, le cose erano cambiate, l’incontro con Lisa era stato determinante per la sua crescita, quella donna bella e dolce l’aveva fatto innamorare pazzamente, qualche volta, masturbandosi, aveva ipotizzato lei come una dominatrice, ma non ipotizzava che la cosa piacesse anche a lei e che, soprattutto, diventasse tutto così semplice.
Terminate le faccende Mirco raggiunse Lisa sul divano. Lei aveva ancora addosso l’accappatoio, era seduta e stese le gambe sul tavolino posto davanti, aveva acceso la tv e… si era addormentata. Rimase a lungo ad ammirarla, era bellissima, se la cosa funzionava, lui sarebbe stato disposto a tutto per accontentarla. Per errore urtò con un piede il tavolino e lei si svegliò di colpo “Ma cosa fai, cretino!” disse lei infastidita, mi hai svegliata di soprassalto “Ti prego di scusarmi, amore mio, non ho visto il tavolino e l’ho urtato” rispose, e lei “Ok, andiamo a letto che ho tanta voglia di scoparti”, lui rimase meravigliato dall’espressione usata dalla moglie che si alzò, lo guardò ancora imbambolato e disse “Beh?! Che c’è? Voglio scoparti, che ho detto di male?”. Raggiunto il letto lei si stese togliendosi l’accappatoio, la sua nudità era da favola, guardandolo gli disse “Dai, spogliati lentamente, fammi venire voglia… però già ti dico che le posizioni che abbiamo usato fin ora, io sotto e tu sopra, non le useremo più… ho visto alcuni filmati in cui è lui a stare sotto e lei sopra, e, per lei, è tutto più bello… in tal modo ti dominerò mentre ti scopo”. Mirco, ancora più incredulo, rispose “C..come? tu guardi filmati porno?” e lei “Beh?! Che c’è di male… mica puoi guardarli solo tu… in ufficio siamo tutte donne… e, devo dire, le ragazze sono molto sveglie, ci sanno fare con gli uomini e… normalmente se li mettono sotto e li scopano”. In effetti Lisa stava esasperando le situazioni proprio nell’ottica di mettere in imbarazzo Mirco e, soprattutto, per testare i suoi limiti, pensò anche di andare oltre “L’altro giorno ero sola in ufficio e, guardando uno di quei filmati, mi sono masturbata”. Mirco, quasi con gli occhi da fuori per l’incredulità dei discorsi di Lisa, rispose “Ma che dici? Tu che ti masturbi guardando due che scopano?” e lei “Mi piace guardare le donne che spogliano gli uomini, un uomo nudo ha sempre il suo fascino, oltretutto le ragazze mi hanno segnalato dei siti nei quali sono sempre le donne a dominare, è tutto estremamente affascinante, credimi”. Nel frattempo Mirco si era denudato, il suo membro era praticamente una mazza di fuoco, tanto era eccitato, lei gli fece segno di stendersi sul letto a pancia su, lui lo fece, allora lei lo affiancò e con una mano iniziò a stuzzicarlo. Gli passava le unghie sulle palle, poi risaliva il membro, più volte, si avvicinò al suo orecchio e con calma lo leccò “Non ti piace essere dominato da me? Penso che per un uomo sia il massimo della goduria avere accanto una donna forte e determinata, che lo guida e che gli dia il grande onore di servirla”. Mirco era in trance. Non osava né parlare né muoversi per non guastare quel momento bellissimo di estrema eccitazione che stava vivendo. Fu lei, poi, a prendere l’iniziativa e gli fu sopra, strusciando il suo membro con le natiche, poi lo prese dentro di sé ed iniziò una lenta e costante cavalcata. Lo cavalcava e gli teneva le braccia alte schiacciandole sul lenzuolo del letto mentre strusciava i capezzoli sulla sua faccia. Era la prima volta che Lisa scopava in quel modo con Mirco e trovò la cosa estremamente bella. L’apice della goduria avvenne quando raggiunsero l’orgasmo entrambi, contemporaneamente. Poi lei si staccò da lui e, avendo capito bene che doveva chiedere per ottenere ciò che le piaceva, disse “Ora coccolami un po', dai… mentre il mi rilasso tu mi lecchi il corpo”. Mirco, che fin allora, dopo aver goduto, era abituato a girarsi dall’altra parte ed addormentarsi, ora stava sperimentando nuove cose che gli procuravano piacere e soddisfazione; era entrato nell’ottica di eseguire gli ordini che lei gli impartiva, per cui prese a baciarla. Le baciò gli occhi, poi il viso, il naso, la bocca, dove, con la lingua, cercò la sua, poi scese al collo, ai seni, succhiò i capezzoli, leccò l’ombelico, poi si posizionò sul sesso e leccò tutti gli umori. Per la prima volta assaporò il suo sperma mischiato con gli umori di lei e trovò la cosa estremamente eccitante. Lei sentì il suo membro rinvigorito su una coscia e ne fu felice, pensò che quelle modalità erano le giuste per entrambi. Dopo pochi minuti, mentre Mirco continuava a leccarla, decise di spostarlo e di rimetterlo nella posizione supina, gli fu sopra ed ebbero un altro orgasmo entrambi. Poi si addormentarono così: lei sopra di lui, abbracciati, ancora son il suo membro dentro.
Nelle settimane seguenti le cose ebbero un adeguato assestamento, Mirco, ormai, si era ben inserito nel ruolo di marito-domestico e Lisa era la dea da adorare. Tutto ruotava intorno a lei e lui pendeva dalle sue labbra. I ruoli erano, ormai, ben delineati. Ogni giorno Lisa usciva di casa ed andava al lavoro e Mirco portava avanti la sua attività di casalingo. Lisa era diventata, nel frattempo, sempre più autoritaria nell’impartire gli ordini delle faccende domestiche e Mirco sempre più mansueto e contento di soddisfarla in tutte le cose. Una mattina. Prima di uscire di casa, Lisa gli comunicò che dopo il lavoro aveva una cena con il presidente e che avrebbe fatto tardi “Non ti preoccupare di preparare per me, anzi, vai pure dormire perché rientrerò molto tardi. Il presidente vuole parlarmi di una cosa importante ed andremo a cena insieme” Mirco, un po' contrariato, accettò la cosa. Al mattino dopo Mirco, al risveglio, vide che lei era ancora a letto a dormire, evitò di svegliarla e, dopo aver fatto le sue cose, preparò la colazione per portargliela a letto, la svegliò e lei, ancora assonnata, gli disse “Buongiorno amore, ho una stupenda notizia da darti”, Mirco si sedette sul letto “Dimmi pure, amore mio” e lei “ieri sera ho avuto un’ulteriore promozione, il presidente ha deciso di nominarmi sua vice, non è stupendo?” e lui “Bellissimo, amore, sono estremamente felice per te e per noi, ma come sei riuscita in questa operazione?” e lei “Beh… ho saputo prendere il presidente dal lato giusto” disse facendo l’occhialino. Mirco, un po' preoccupato, le chiese “ma, dimmi, come sei riuscita?”, lei, un po' timorosa prese fiato ed iniziò a raccontare “Beh, era un po' di tempo che lui mi faceva solo complimenti, esaltava la mia bellezza, mi regalava tutti i giorni fiori, mi invitava costantemente ad andare nel suo ufficio, dove parlavamo per ore, insomma, per dirla breve, avevo capito che si era invaghito di me”. Mirco fu terrorizzato dal quest’ultima frase, improvvisamente il mondo gli cadde addosso e preoccupato le chiese “M..ma tu mi ca hai accettato la sua corte?” e lei “Beh, cosa potevo fare, qualche sacrificio si può anche fare per la carriera, no? E’ vero che il presidente è anziano, ma è pur sempre un uomo e noi donne sappiamo come prendere gli uomini per ottenere ciò che vogliamo, mi è bastato un po' di petting iniziale, poi anche a lui piace essere dominato, quindi non ho fatto altro che usare le mie qualità di donna dominatrice”. Mirco si innervosì, si alzò dal letto gridando frasi disconnesse, lanciò alcune suppellettili per aria dicendo “Ma come… mi hai tradito con lui?” e lei “Mirco, io amo solo te, quello che ho fatto per lui non ha alcun valore, poi non abbiamo mai scopato, a lui piace essere sottomesso, quindi mi è bastato tenerlo un po' sotto la mia scrivania, farmi leccare un po' i piedi ed il sesso…, gli ho fatto qualche sega, che male c’è?”. L’estrema freddezza nel far sembrare semplice e naturale un argomento così grave e delicato da parte di Lisa sconvolse Mirco che urlava a più non posso muovendosi velocemente nella stanza. Poi lei, mentre beveva il the caldo che lui le aveva preparato, con voce suadente disse “Mirco, dovevi aspettartelo che non mi sarei mai accontentata ed avrei puntato in alto nel lavoro, era una cosa normale, pensa quello che vuoi. Io ti amo, ma se tu mi fai problemi, allora ti dico subito che la porta è quella, vai pure”. Mirco fu impietrito dalle parole di Lisa, iniziò a piangere come un bambino, l’amava tantissimo e, certamente, non avrebbe voluto perderla per nulla al mondo. Si girò verso di lei, che era ancora a letto, con la tazza da the in mano, parzialmente coperta dalle lenzuola dalle quali fuoriusciva e spiccava nella sua bellezza, solo un piede, e, soprattutto, rigida e sicura di sé nel controllare, a suo favore, le emozioni in gioco, si sentì molto triste ed il pensiero di essere abbandonato gli oscurò la mente. Cosa doveva fare per convincerla a non lasciarlo? Nulla, pensò, lei avrebbe continuato a fare quello che le piaceva e lui, se voleva, doveva sottostare a tutti i suoi capricci, non aveva altra scelta, se non di lasciarla ed iniziare un’altra vita. Per qualche minuto calò un silenzio profondo nella stanza. Lei era lì, sdraiata, che gustava il suo the, lui, ancora con il grembiulino da casalingo, in piedi vicino al letto, dopo un temporale di pensieri, decise definitivamente come chiudere la discussione, si inginocchiò accanto a letto ed iniziò a leccare e baciare il suo piede scoperto, mentre lei sorrideva sorniona, sicura di averlo definitivamente domato e sottomesso. Iniziava un’altra vita per loro due, lei totalmente libera di poter fare tutto quello che le piaceva, anche avere altri uomini, se lo voleva, e lui totalmente sottomesso che accettava tutto ricambiando con amore e devozione.