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Laura
Laura è una signora che, ormai da circa 15 anni, viene a casa mia almeno 2 volte a settimana per le pulizie domestiche. Mia moglie soffre di vari problemi di artrosi ed ha necessità di demandare le faccende più dure a qualcun altro, per questo ha fiducia in questa signora, cinquantenne, piccolina, mora, simpatica, ma non bella. Specialmente durante i periodi caldi lei indossa delle infradito ed io ho sempre notato che ha dei bellissimi piedini e sai quante volte ho sognato di poterglieli baciare mentre stira o fa altre faccende? Il fatto che io, persona autorevole, professionista affermato, dovessi chinarmi a baciarle i piedi mi ha sempre eccitato ed affascinato. Mia moglie esce ogni mattina verso le 8.00 per andare a scuola e, spesso incrocia Laura per strada e le da le chiavi di ingresso, soprattutto quando a casa non c’è nessuno che le possa aprire la porta. Una di queste mattine, stranamente, perché normalmente sono molto mattiniero, io ero ancora a letto, la sera prima ero tornato tardissimo per un lavoro ed ero sveglio dalle 4.00 del giorno prima, dovendo recarmi in aereo dal mio cliente, per cui rimasi a letto ancora per qualche oretta ad assaporare il tepore delle lenzuola nella solitudine di casa mia. Laura arrivò e, avvisata da mia moglie che ero ancora a casa a letto, si guardò bene dal venirmi a svegliare iniziando le faccende in cucina. Verso le 9.00 mi alzai, ancora stordito dalla stanchezza, non mi resi conto che Laura era intenta ai lavori domestici, mi recai in bagno e, alla fine della doccia, com’è mia abitudine, sono uscito nudo dal bagno per recarmi in camera per rivestirmi, nel cassetto non c’erano mutande da indossare, evidentemente mia moglie, dopo averle lavate, le aveva fatte asciugare nell’asciugatrice e, dopo averle piegate, le aveva sistemate in camera da pranzo convinta che io, la sera prima, le avessi notato e le avessi riposto nel cassetto, ma avevo fatto tardi ed erano ancora li, per cui mi recai in camera da pranzo per controllare, camminavo nel corridoio e, da lontano, vidi le mie mutande sul tavolo quando, improvvisamente, Laura uscì dalla cucina e me la trovai davanti sbalordita. Rimasi imbambolato, la prima reazione fu quella di coprirmi il pube con le mani quando Laura, in modo gentile e premuroso mi disse: “Buongiorno ingegnere, aspetti, gliele prendo io le mutande dal tavolo”. Prese le mutande e me le porse con gentilezza, io, per forza di cose, dovetti prenderle con entrambe le mani, mettendo a mostra il mio sesso che lei non esitò a sbirciare con l’occhio accennando un lieve sorriso di compiacimento. Grande fu il mio imbarazzo di trovarmi lì, davanti a lei che mi scrutava, tutto nudo. “Scusami Laura, non avevo idea che tu fossi qui” dissi subito per giustificarmi, e lei “Non si preoccupi, sono abituata, giro molti appartamenti di clienti e … spesso mi sono trovata in situazioni analoghe, ma, almeno, qui c’è una bella vista… lei ha un bel fisico, ne ho visti di più indecenti, mi creda”. Quella sua risposta mi diede una incredibile tranquillità, giustamente si considerava una persona di famiglia, e poi… mi aveva anche fatto un complimento, per cui sorrisi e le chiesi di prepararmi un caffè. Lei è una persona molto spiritosa, immediatamente prese la palla al balzo “Lo prende così in libertà o vuole prima rivestirsi?” facendomi l’occhialino. Ridemmo con gusto entrambi, mi sentii a mio agio e la cosa mi eccitò non poco, tant’è che le risposi “Beh, se non ti disturba posso anche prenderlo così, visto che hai piacere a guardarmi, non voglio assolutamente urtare la tua sensibilità” e ridemmo di nuovo con gusto. Ancora nudo mi accomodai al tavolo e lei mi preparò il caffè e, quando me lo portò, lei riprese “Sa, ho una certa soddisfazione a vederla così, lei è una persona sempre molto impegnata e discreta, ci saremo incontrati 3-4 volte in questi anni e… non è che abbiamo parlato molto, oltre i saluti di rito, forse è la prima volta che scambiamo 2 chiacchiere, ma è molto strana la cosa… lei nudo ed indifeso davanti a me che sono solo la cameriera… beh… si… è molto eccitante per me”. Mentre sorseggiavo il caffè la guardavo, notavo un bel seno, che non avevo mai valutato, ed anche belle gambe e, come sempre, indossava le infradito, iniziai ad eccitarmi davvero. La cosa fu subito notata da lei che riprese “Beh… vedo che la situazione non dispiace neppure a lei” si sedette di fronte a me ed accavallò le gambe continuando “Che ne dice di ricambiare e di preparare lei il caffè per me?”. Non me lo feci ripetere, mi alzai ed andai in cucina a farle il caffè, e, dopo qualche minuto, glielo portai a tavola. Veramente ora ero eccitato, nella mia vita non avevo mai fatto qualcosa del genere, ma era una cosa che avevo sempre sognato: portare il caffè nudo a una donna vestita… wow, veramente mi sentivo al settimo cielo, lei notò la mia espressione di compiacimento e disse “Vedo che la cosa le piace… lei dev’essere uno di quegli uomini di cui io ho sempre letto, la eccita stare nudo davanti ad una donna e poterla servire, vero?”. Ed io “Si, la cosa mi eccita moltissimo, ma … posso anche andare oltre, se ti fa piacere”, e lei “In che senso? Cosa sarebbe disposto a fare, oltre che stare nudo e servirmi il caffè?” ed io, imbarazzatissimo oltre misura “tu ordinami qualcosa ed io sarò veramente felice di potertelo fare”. “Wow” disse lei “Veramente sarebbe disposto ad eseguire miei ordini? Beh, la cosa si fa interessante, guardi che io sono molto esigente nella vita, soprattutto con gli uomini… mi piace tenerli sotto, a mia disposizione” e nel frattempo aveva allungato una mano e mi solleticava i testicoli pendenti. Io chiusi gli occhi assaporando a pieno quel tocco gentile delle dita sotto i miei testicoli, e, anche se faceva la cameriera, aveva delle mani molto curate e le unghie, non molto lunghe, bel appuntite. Riprese “Una donna come me, che fa solo la cameriera, trae grande soddisfazione a sottomettere persone autorevoli come lei, anzi, come te… vedo che sei attratto molto dai miei piedi, dai, perché non me li baci un po'?”. Io, come ipnotizzato, mi inginocchiai subito e presi a baciarle i piedi. Lei sembrava gradire molto “mmm, che bello sentire le tue labbra calde sulle dita dei miei piedi, li curo molto, sai… io stessa penso di essere feticista dei mie piedi, ma so che piacciono a tutti gli uomini che incrocio, per questo li lascio così liberi nelle infradito, sono una mia forma di seduzione”. Nel frattempo lei aveva lasciato cadere a terra l’infradito che indossava al piede della gamba accavallata, muovendo le dita. Presi, allora, anche a muovere la lingua ed a leccare e succhiare quelle splendide dita. “Mmmm, bellissimo, succhia l’alluce, dai… mi piace tantissimo, mi stai facendo eccitare davvero…” nel dirlo alzò la gonna e, dopo aver spostato lo slip, prese a toccarsi il sesso con le dita. “Mmmm… la tua lingua è veramente eccitante, dai, fammi vedere come la usi per farmi godere” si abbassò gli slip ed allargò le gambe, rimasi molto colpito dalla bellezza del suo sesso che era davanti ai miei occhi, roseo e leggermente umido dai suoi umori mentre lei, con la mano, lo allargava un po' per favorire l’ingresso della mia lingua. Mi tuffai su di esso come se fosse stato il paradiso, emanava un dolcissimo odore che mi eccitata ancora di più e presi a leccarla con foga. Lei si ritorceva sulla sedia, mi mise entrambe le gambe ed i piedi sulla schiena, quasi per bloccarmi in quella posizione, poi, ad un certo punto, iniziò ad emettere con la bocca dei gridolini di goduria sempre più frequenti ed alzando man mano il tono… con una mano spinse la mia testa verso il suo sesso facendo affondare la mia faccia nel suo pube, si contorse totalmente e… ebbe un orgasmo. Dopo qualche secondo lei mi liberò dalla stretta delle gambe, si alzò dalla sedia, si rimise lo slip e si sistemò la gonna, io ero ancora inginocchiato e lei, guardandomi dall’alto verso il basso, mi disse “Bene, ho goduto molto, ti ringrazio, ma ora devo tornare alle mie faccende, altrimenti faccio tardi”. Io ero lì, in ginocchio, eccitato, con la faccia piena di suoi umori, di cui sentivo l’odore pungente, nella mia bocca c’era totalmente il suo sapore, la guardavo in silenzio dal basso mentre lei si risistemava, le dissi “Beh… mi lasci così?” e lei “Mio caro ingegnere, cosa ti aspettavi? Che facessi entrare il tuo pisello nella mia vagina facendoti svuotare i testicoli? Mi spiace, ma questa è la mia piccola vendetta nei confronti di chi si sente, continuamente, superiore… una volta ogni tanto posso sentirmi io appagata lasciando il mio partner scontento? La cosa mi gratifica e prolunga il mio piacere, mettiti di nuovo a letto, così… nudo, forse dopo passo a salutarti e… spera che non torni prima tua moglie, altrimenti dovrai fare da solo”. Mi rimisi a letto e, ancora più stanco di prima, mi riaddormentai… mi risvegliò lei pronta che stava per andare via, mia moglie non era ancora tornata… ero ancora eccitato le dissi “Ti prego, dammi un po' di piacere” lei scostò il lenzuolo rimettendomi a nudo totalmente e, guardandomi con superiorità disse “Beh… visto che ti piacciono tanto i miei piedi li userò per farti venire” sfilò l’infradito e prese a farmi una sega con un piede… dopo pochi secondi venni copiosamente, allora lei portò il piede all’altezza della mia faccia dicendomi “Leccalo, subito, non posso uscire coi piedi sporchi del tuo sperma”. Lo leccai con avidità mentre lei si compiaceva di quello che stavo facendo, quando pensò che avessi finito, senza dire altro, si ricompose e mi lasciò. Dopo quel giorno non ho avuto altre occasioni di incontrarla …