Dopo 2 anni di tale lavoro le donne già vedevano i primi frutti: gli uomini, dominati soprattutto sessualmente, avevano trovato un modo per godere della loro condizione quindi lo facevano con una sorte di piacere. Certo che tutte e tutti avevano subito un bombardamento mediatico condizionante per cui, per essere in regola con il proprio comportamento, semplicemente bastava seguire ciò che veniva detto alla tv o si leggeva dai giornali. Erano scomparsi totalmente giornali sexy per uomini lasciando il posto a quelli per donne con foto e storie di uomini da marciapiede, i locali dove si tenevano spogliarelli femminili erano tutti pieni di maschi spogliarellisti e frequentati da schiere di donne affamate di sesso perché stanche della solita routine giornaliera col marito. Ma le nuove abitudini si riscontravano soprattutto nelle coppie di giovani. Quando una ragazza puntava un ragazzo, per lui non c'era scampo, non le poteva sfuggire assolutamente. Era stata coniata dalle ragazze l'abitudine di portare il ragazzo alla conoscenza della propria famiglia, cioè dalle componenti di sesso femminile della famiglia, in un modo abbastanza curioso: il ragazzo veniva invitato a casa della ragazza dove si incontrava, oltre che con lei, anche con 2 - 3 parenti di sesso femminile (madre, sorelle, zie ecc..). Dopo i vari convenevoli si passava all'esamina del suo stato fisico. Doveva denudarsi, davanti a loro che lo osservavano a fondo, e poi veniva da tutte abbondantemente palpato dovunque, soprattutto nelle parti intime. Per il povero ragazzo ciò era una grande umiliazione anche perché le donne tra loro parlando lo mettevano volutamente in ridicolo per valutare la sua reazione. Ma il rossore del viso per la vergogna si trasformava, dopo poco, in un idillio per lui che accusava sempre una grandissima erezione ed era a quel punto che la donna più anziana gli legava i testicoli ed il pisello con una sorta di guinzaglio, affinché la ragazza, sua futura sposa, lo potesse governare come meglio voleva. Ma non era finito qui anche perché lui doveva superare varie prove di capacità: massaggio plantare idoneo, modalità di leccare i piedi, modalità di leccare la vagina ed, infine, capacità di fare l'amore. In alcuni casi le donne pretendevano dal poverino di turno, anche la sua capacità di portare sul suo dorso la ragazza in giro per la casa. Alla fine le donne si sedevano a tavola e lui doveva servirle e, mentre loro allegramente mangiavano divertendosi, lui, sotto il tavolo, le faceva godere leccando loro, a turno, le vagine. Solo alla fine dell'incontro veniva costretto a stendersi a terra davanti a loro ed a masturbarsi. Superate le prove il ragazzo veniva acquisito in casa e diventava, ufficialmente, il fidanzato della ragazza (ma in effetti diventava anche oggetto di piacere per tutte le altre donne della famiglia che condividevano tutti i loro uomini). Wilma era una delle collaboratrici di Hillary ed una mattina, sorseggiando con lei un caffè, diceva "Sai cara, ieri abbiamo testato il fidanzato di mia figlia". "Wow, ti sei divertita allora!" rispose Hillary, "Certamente e tanto, pensa che il poverino aveva un bel pisellino e due bei testicoli da torello, ma la cosa che faceva sicuramente meglio era leccare i piedi... meraviglioso... Così umile e sottomesso... è stato bellissimo quando, leccando i miei piedi, ha alzato il capo e mi ha detto, con gli occhi luccicanti “Le piace signora? Le sono grato di avermi dato l’onore di poterla venerare” ... Mi sono quasi emozionata... Era così rosso dalla vergogna che sembrava un peperone... Lo abbiamo costretto a baciare il pavimento dove camminava mia figlia a piedi scalzi e poi a strusciare a terra verso di lei... Bellissimo": "Sono contenta per tua figlia, Wilma, e per te... In tal modo puoi divertirti un po la sera a casa con lui" rispose Hillary. "Già" riprese Wilma "da quando ho mandato via mio marito mi ero scocciata di chiamare sempre stalloni diversi per godere... Ora mia figlia si starà divertendo con lui a casa... Chissà cosa gli starà facendo... Ora la chiamo..." prese il telefono e la chiamò " Rosy!? , come va? Cosa sta facendo ora il tuo stallone? ah bene, bene, mi raccomando tienilo a bada e, se occorre, non mancare di dare qualche sculacciata... Ciao tesoro, a più tardi". E rivolgendosi ad Hillary "lo stava addestrando sulle pulizie da fare, e lui era molto eccitato allora lei lo aveva costretto a masturbarsi già 2 volte". La sera Wilma tornò a casa, bussò il campanello ed il ragazzo andò ad aprire. Rosy gli aveva fatto indossare la tenuta da cameriere consistente in un cravattino nero ed un pantaloncino corto con un'apertura sul davanti. Lui si inginocchiò ai piedi di Wilma e glieli baciò dicendo "Buonasera Lady" . Lei lo fece alzare e, inserendo la mano nella fessura del pantalone, afferrò i testicoli e reggendoli bene nella mano disse "Come va schiavetto, hai fatto divertire la tua padroncina oggi?" lui annuì con il capo un po sofferente per la stretta ai testicoli ed un po timoroso "Bene!" disse Wilma, "Preparati che stasera dovrai far divertire anche me... ed alla grande, altrimenti ti frusto le palle, ok?" lui fece un cenno della testa "Si mia Signora" fu la sua risposta. Wilma andò a farsi la doccia accompagnata dal servetto Alberth quando ebbe finito lo chiamò per farsi aiutare ad asciugare il corpo. "C...c...come è bella Signora" disse lui con voce balbettante mentre si inginocchiava davanti a lei seduta per asciugarle le gambe ed i piedi. Lei lo guardò, vide la sua tenerezza, ne fu entusiasta. Nessun uomo l'aveva mai guardata con tanto amore e tanta emozione. Si scoprì l'accappatoio mostrando i seni ed il sesso mentre lui rimaneva a bocca aperta. Lei con un piede gli fece rialzare la testa, si abbassò e... lo baciò sulla bocca. Lui quasi svenne dall'emozione. Dopo questo momento di tenerezza lei notò una bella erezione del membro del ragazzo. Lo toccò con il piede nudo "Stasera dovrai gridare dalla voglia prima di venire, ti voglio vedere supplicarmi. Ti frusterò se non lo farai, capito?". "Sssi Signora". Intanto Rosy era tornata. cercò la madre in camera e notò una parte della scena. "Bene, bene, vedo che il mio schiavetto già è intento a tradirmi, vero?". "no, no... padrona, non la stavo tradendo, lo sa che non lo farei mai, stavo solo aiutando la Signora ad asciugarsi" rispose lui timoroso. Rosy si avvicinò e da dietro afferrò i suoi testicoli stringendoli finché lui ne gridò dal dolore. Le due donne scoppiarono in una risata mentre lui si era piegato a terra per il dolore. "E che pensi che ne avresti la possibilità di tradirmi? Ormai nel vocabolario maschile questo termine non esiste più, esistono solo doveri verso le padrone." Disse Rosy mentre la mamma l'ammirava e gioiva della scena crudele. Rosy lasciò la presa e lui disse quasi soffocato "Grazie mia padrona" avvicinandosi per baciarle quei bellissimi piedini inseriti in infradito da favola. "Vai, ora, vai a preparare la cena che noi due tue padrone abbiamo fame, e fai presto..." disse Rosy. Lui lentamente si rialzò e si recò in cucina per preparare la cena. La mamma e la figlia rimasero qualche altro minuto a parlare ed a concertare la serata. Sicuramente loro due si sarebbero divertite anche perché più tardi le avrebbero raggiunte altre amiche della mamma con degli schiavi personali. Avrebbero giocato con tutti i maschi e sarebbe stata l'occasione per presentare Alberth alle altre donne affinché, se lo ritenevano opportuno, ne potessero usufruire... Dopo la cena mamma e figlia si sedettero sul divano per rilassarsi ed Alberth si distese davanti a loro come poggiapiedi. Loro subito ne approfittarono e, mentre la mamma giocava ad inserirgli il tallone in bocca, Rosy gli stuzzicava il sesso turgido con i suoi deliziosi piedini, passava la pianta dei piedi sul glande strofinandolo a dovere. Lui era in estasi, quasi stordito dalle emozioni, dalle situazioni e dalla bellezza delle due donne. Ma la serata era lunga e lui non sapeva cosa lo aspettative....Alle quattro del mattino Alberth, disteso sul suo lettino all'interno della sua stanzetta di 6 metri quadri , era ancora sveglio. Il dolore che gli era rimasto in ogni parte del corpo non lo faceva dormire, era stata una serata devastante per il suo fisico, tutte quelle donne avevano abusato di lui in ogni modo, ma, nel profondo del suo cuore, non poteva nascondere che, tolte alcune crudeltà, gli era piaciuto. Come una nebbia nel suo cervello iniziò a ricordare ogni attimo di quella serata. Era a terra intento a fare da poggiapiedi alle sue padrone, madre e figlia, quando suonarono alla porta. "Queste devono essere loro" disse Wilma che continuò "mio caro indossa il tuo costume e vai ad aprire". Alberth mise il pantaloncino con l'apertura sul davanti, il cravattino, sistemò alla meglio i capelli ed andò alla porta. Si trovò davanti tre splendide donne vestite elegantemente da sera con vestiti neri luccicanti lunghi, sandali con tacco altissimo e borsetta a tinta. Le donne erano molto belle e ben truccate, oltretutto le unghie delle dita delle mani e dei piedi erano state molto curate e laccate di un bellissimo colore rosso vivo. "Buonasera signore" con capo chino educatamente disse Alberth. due di loro reggevano un guinzaglio che fuoriusciva dai pantaloni, aperti avanti, di due uomini anche loro molto ben fatti e ben vestiti, due bei ragazzi, insomma. Le donne si introdussero , totalmente incuranti di Alberth, parlicchiando tra loro ed i due uomini furono tirati per i guinzagli e sui loro volti si intravide sofferenza in quanto i guinzagli sicuramente erano collegati a collari testicolari che, se strattonati, producono fitte di dolore intense. Wilma e Rosy accolsero le tre donne, Katrina, Beba e Tina, in modo molto allegro difatti fecero un gran baccano ad abbracciarsi e sbaciucchiarsi per i saluti. Beba disse: "Wilma chi è quel bel ragazzotto che ci ha aperti?" "E' il nuovo fidanzato di Rosy, cara, ora ve lo presento..., Albeth, vieni a salutare le nostre amiche". Lui si inginocchiò e baciò le punte delle dita che dei piedi delle tre donne dicendo "Le signore siano le benvenute". Le cinque donne risero rumorosamente scherzando tra loro. Tina disse "Alzati giovanotto, fammi capire come sei fatto" Alberth si alzò e subito Tina inserì la mano nella fessura dei pantaloni. Le unghie della donna fecero sobbalzare il pene di Alberth, lei afferrò i testicoli e li strinse non molto forte, ma ugualmente Alberth sentì un gran dolore, ma non fece alcun cenno di dissenso, anzi le sorrise. Allora Tina palpò il membro che nel frattempo si era indurito e che era fuoriuscito dall'apertura. Rosy si avvicino e gli mollò un fortissimo schiaffo "Come ti permetti, lurido verme, di mancare di rispetto all'amica di mia madre? Rimetti dentro il tuo stupido ed inutile uccellino altrimenti te lo faccio sgonfiare io a suon di frusta". Alberth diventò rosso di vergogna ed anche per lo schiaffo ricevuto, e, appena Tina ebbe ritirato la mano, lui rimise il membro a posto, con molta fatica, ed esclamò "Scusatemi signore, non volevo mancare di rispetto, poi si inginocchiò davanti a Rosy, le baciò un piede e disse "Mi scusi padrona, è giusto che lei mi abbia punito, non volevo mancare di rispetto". Le donne risero di gusto e Beba disse: "Brava Rosy, hai trovato un bello schiavetto umile e sottomesso, complimenti. Comunque così si fa, non dargli molto spago altrimenti se ne approfitta. Abbiamo faticato fatto tanto per metterli sotto i nostri piedi ed ora? Cosa vorrebbero? Ci devono rimanere e devono subire" e diede uno strattone al guinzaglio che aveva nella mano. Lo strattone fu così forte che l'uomo emanò un forte grido e si inginocchiò dal dolore, ma, capendo l'antifona, con voce rotta disse "Ha ragione mia signora, il mio posto è quì " e le baciò i piedi. Wilma aggiunse "Bene, ragazze, vedo che ci sono tutti i presupposti per divertirci, andiamo ad accomodarci in salotto mentre gli schiavi si preparano alla serata, Alberth preparati e fai preparare anche questi altri due e... fate presto che noi abbiamo voglia di divertirci". "C...come dobbiamo prepararci, signora?" disse Alberth. Rosy gli si avvicinò, gli afferrò un capezzolo tra le dita e lo strinse fortissimo dicendo "Dovete denudarvi subito tutti e tre e venire quì da noi strisciando con la schiena a terra". Alberth e gli altri due, Victor e Jack, si denudarono e, come aveva chiesto Rosy, si misero con la schiena poggiata all pavimento e strisciando, dandosi forza con le mani ed i piedi, si portarono nelle vicinanze delle donne. I loro membri erano molto tesi dall'eccitazione della situazione ed i testicoli di Victor e Jack erano stretti da un collarino grazioso ma doloroso. I tre poveri uomini subirono ogni sorta di tortura: dal calpestamento (i tacchi di Beba, Tina e Katrina erano molto appuntiti e lasciavano grandi segni sui loro corpi) alle frustate. Alberth fu sculacciato ripetutamente da Rosy in quanto, ancora poco esperto, sbagliava ad eseguire alcuni ordini. Poi i tre furono costretti ad una sorta di corsa di cavalli portando sul dorso le loro padrone. Il vincitore della corsa, Victor, ebbe l'onore di far godere tutte le signore, a turno, leccando i loro sessi (leccò le 5 donne per quasi 2 ore) mentre per il povero perdente, manco a dirlo: Alberth, fu incatenato in una sorta di gogna e prima frustato e poi inculato più volte dalle cinque donne con falli finti di varie dimensioni. Al secondo classificato fu affidato il compito di servire il drink in ginocchio e, mentre loro bevevano, lui leccò a turno i loro piedi. Per tale ragione Alberth era dolorante... ma, mentre nella sua mente tali ricordi continuavano a scorrere, sentì la porta della camera aprirsi, dei passi ed una mano che gli aveva afferrato il membro ancora dolorante, ma pur sempre rigido in quanto non aveva potuto dargli lo sfogo naturale. Era Wilma che, nel buio e sottovoce, gli diceva in un orecchio: "Mio povero, piccolo Alberth, hai la bua? La tua signora ora ti curerà" lo fece girare a pancia in giù e gli spalmò del balsamo curativo sulle ferite delle frustate e delle sculacciate, era delicata e lui ne ebbe un gran sollievo. Un gran sollievo ed un sussulto quando lei spalmò la crema nel buchino del culetto dolorante. Poi lei lo fece girare a pancia in su e passò lo stesso balsamo sui segni lasciati dalle scarpe con il tacco. Finito di curarlo lui stava per dire qualcosa per ringraziarla, ma lei gli tappò la bocca, con le mani gli alzò le braccia, che tenne ben salda in alto, gli salì addosso, inserì il suo membro nella vagina ed iniziò a cavalcarlo prima lentamente e poi sempre in modo più prepotente. Vennero insieme in un orgasmo favoloso per entrambi. Lei rimase per alcuni minuti su di lui ricoprendolo totalmente con il suo corpo. Lui sentiva il proprio cuore alle stelle ed il sospiro di Wilma che, pesantemente, rantolava nell'orecchio. Wilma lo baciò sulla bocca inserendo anche la sua lingua e lui, dopo quel bacio appassionato, esclamò con gioia "Signora... l...la amo...". Lei sorrise, rimanendo ancora su di lui, si alzò lentamente, lo guardò negli occhi e gli disse "tu sarai il marito di mia figlia, devi amare lei almeno quanto ami me, solo così sarai veramente felice... Pensa che di serate del genere ce ne saranno tantissime ed io, dopo aver inveito su di te, sarò sempre quì a curarti le ferite, ma voglio da te una devozione totale, tu sarai un bellissimo strumento nelle mie mani per far felice me e mia figlia, ok?" . "Certamente mia signora, sarò sempre pronto ad adorarla in qualunque momento della giornata, a lei ed alla padrona Rosy, sarò sempre ai vostri piedi...". Intanto Wilma si era alzata ed era in piedi vicino al letto, Rosy era entrata nella stanza, aveva acceso la luce, ed abbracciando la madre disse: "Lo schiavo è totalmente domato" entrambe guardarono il membro di Alberth che era tornato rigido, allora Rosy salì sul letto e prese la posizione che prima aveva la madre. "Dai, Alberth, ripeti con Rosy la prestazione che hai avuto con me..." disse Wilma. Rosy e Alberth vennero insieme e quando il tutto fu finito Wilma disse: "Questo è ciò che ti toccherà fare ogni sera...". Spensero la luce ed andarono via.
(Continua)